A.A. 2017/2018 Corsi di laurea: Ing. Aerospaziale e Meccanica Registro delle lezioni Lez 1) 18/09/2017 2 ore: Introduzione al corso. Notazione per indici e sommatorie. Richiami su connettivi logici e quantificatori, negazione di proposizioni, caso "A implica B". Numeri naturali, interi, razionali e reali. Numeri interi modulo 2 (pari e dispari). Numeri complessi: notazione cartesiana e polare, somma, prodotto, modulo, coniugio e loro interpretazioni geometriche. Inverso. Radici di 1, esempio di Z^3=1. Lez 2) 20/09/2017 3 ore: Prodotto cartesiano, operazioni associative. Operazioni commutative. Definizione di gruppo: "(G,*) insieme dotato di un'operazione associativa * tale che esista l'elemento neutro ed ogni elemento abbia un inverso". Esempi: Z,R,Q,C,Z/2Z, con il + come operazione; trasformazioni rigide del piano con la composizione come operazione. Non esempio: (N,+). Definizione: un gruppo si dice abeliano se l'operazione e' commutativa. Esempi: Z,R,C,Z/2Z col + sono abeliani. Il gruppo delle trasformazioni rigide del piano no. Nei gruppi abeliani il neutro si indica con 0 e l'operazione con +, l'inverso di x si denota con -x. Definizione di Anello (commutativo) con unita': "(A,+,*) tale che (A,+) sia gruppo abeliano, * un'operazione associativa (e commutativa) tale che valga la proprieta' distributiva rispetto al + e tale che esista il neutro del *, denotato con 1." Definizione di campo come anello commutativo con unita' tale che ogni elemento diverso da 0 ammetta un inverso. Esempi Z e' anello ma non campo, Q,R,C,Z/2Z sono campi col somma e prodotto usuali. Anello dei polinomi a coefficienti in K. Grado di un polinomio. Notazione K[x] e sue varianti: K<=d[x] per i polinomi di grado minore di d, K=d[x] per i polinomi di grado esattamente d. K[x] e' un anello, K<=d[x] e' un gruppo ma non un anello, K=d[x] non e' un gruppo. Algoritmo di divisione con resto tra polinomi. Teorema(no dim.) "Per ogni P,Q in K[x] esistono unici A,R in K[x] tale che P=AQ+R con deg(R) K} con le usuali operazioni e' spazio vettoriale su K. Discussione su come R^2 e R^I con I={1,2} siano in realta' identificabili. Lo spazio vettoriale (Z/2Z)^n ha 2^n elementi. Definizione di sottoinsieme chiuso per somma. Definizione di sottoinsieme chiuso per prodotto per scalari. Esempi: A={xy=0} in R^2 e' chiuso per prodotto ma non per somma; A={x=2y} e' chiuso per somma e prodotto, sia come sottoinsime di R^2 che di R^3; A={(z1,z2) in C^2 : RE(z1)=IM(z2)} e' chiuso per somma; e' chiuso per prodotto se si considera C^2 come spazio vettoriale su R, non e' chiuso per prodotto se si considera C^2 come spazio vettoriale su C; A={(0,0,0), (1,1,0), (1,1,1)} come sottoinsiem di (Z/2Z)^3 e' chiuso per prodotto ma non per somma; A={xy=1} non e' chiuso ne' per somma ne' per prodotto. Interpretazione geometrica in R^n di essere chiuso per prodotto come essere invariante per riscalamenti. Interpretazione geometricain R^n di essere chiuso per somma. Interpretazione geometrica in R^n di essere chiuso per somma e protoddo contemporaneamente: un insieme che contiene v e w ed e' chiuso per somma e prodotto contiene tutto il piano individuato da v e w (pensati come freccioline). Definizione: Sia V uno spazio vettoriale su K, un sottoinsieme non vuoto W di V si dice sottospazio vettoriale se e' chiuso per somma e prodotto per scalari. Esempi: {x=2y} e' s.s.v.; C^infty(R) e' sottospazio di R^R, A={f''=-f} e' sottospazio di C^infty(R); A={p in K[x]: p(0)=0} e' s.s.v., A={p: p'(0)=0} e' s.s.v. Teorema (con dim) "Intersezione di sottospazi e' sottospazio". Esempi l'insieme delle soluzioni di un sistema di equazioni differenziale lineari e' s.s.v. Lez 5) 02/10/2017 2 ore: Combinazioni lineari. Teorema (con dim.) "W e' chiuso per combinazioni lineari se e solo se e' chiuso per somma e prodotto per scalare". Matrici mxn come tabelle. A=(aij) e Aij. Esempi Aij=(-1)^{i+j}, Aij=i+j. Somma di matrici (A+B)_ij=A_ij+B_ij. Prodotto per scalare: (aM)_ij=aM_ij. Spazio vettoriale delle matrici m x n a coefficienti in K, notazione M_{mn}(K). Trasposta. Matrici quadrate, matrici simmetriche e antisimmetriche. Identificazione di K^n con M_{1n}(K). Identificazione di M_{1n}(K) con M_{n1}(K) tramite la trasposizione. Prodotto di una riga per una colonna. Prodotto riga per colonna: (AB)_{ij}= Riga i di A per Colonna j di B. Fatto un esempio di calcolo di prodotto. Lez 6) 04/10/2017 3 ore: Prodotti riga per colonna di matrici: La i-esima colonna di AB e' A per l'i-esima colonna di B, la i-esima riga di AB e' l'i-esima riga di A per B. Se X=(x1,...,xn) e' un vettore riga allora XA e' la combinazione lineare delle righe di A con coefficienti x1,...,xn. Se X e' un vettore colonna allora AX e' la combinazione lineare delle colonne di A con coefficienti x1,...xn. Teorema (dim. lasciata per esercizio) "Se A,B,C sono matrici moltiplicabili allora A(BC)=(AB)C". Teorema (per esercizio) "(AB)^T=B^TA^T". Esempi, differenza tra AB e BA anche quando si puo' fare, esempio: caso in cui A e' un vettore riga e B e' un vettore colonna. Lo spazoi delle matrici quadrate di ordine n, con il prodotto riga per colonna diventa un anello NON commutativo (esempi di AB diverso da BA) con unita'. L'unita' e' la matrice Identita' Id che ha 1 sulla diagonale e 0 altrove. Dimostrazione che I e' l'elemento neutro del prodotto. Polinomi di matrici. Si pone A^0=I. Se P=a0+a1x+a2x^2+...+anx^n allora P(A)=aoI+a1A+a2A^2+...+anA^n. Esempi. radici di (x-1)^2. Ce ne sono di non banali. Soluzioni di x^2=0 nell'anello delle matrici: ce ne sono di non banali. Teorema (con dim.) "Se P,Q sono polinomi in K[x] e A e' una matrice quadrata, allora le matrici P(A) e Q(A) commutano, cioe' P(A)Q(A)=Q(A)P(A)." Inversa di una matrice. Esempio di matrici rettangolari AB tali che AB=I ma BA diverso da I. Teorema (senza dim.) "Se A,B sono quadrate allora AB=I implica BA=I". Esempi di matrici non invertibili, calcolo di inversa di matrici semplici 2x2. Equazioni lineari omogene e non. Linearita' in alcune variabili. Soluzione di un'equazione lineare come elemento di K^n che soddisfa l'equazione data. Equazioni equivalenti come equazioni con le stesse soluzioni. Equazioni 0=0 e 0=1. Definizione di sistemi lineari omogenei e non. Lez 7) 09/10/2017 2 ore: Risoluzione di sistemi lineari per sostituzione. Sistemi senza soluzioni, sistemi con infinite soluzioni. Metodo per trovare l'inversa di una matrice imponendo il sistema AX=I. Matrici associate a un sistema: matrice dei coefficienti, colonna dei termini noti, matrice completa. In termini matriciali un sistema si scrive sempre come AX=b. Il sistema e' omogeneo se b=0 come vettore colonna. Teorema (con dim.) "L'insieme delle soluzioni di un sistema omogeneo in n variabili e' un sottospazio vettoriale di K^n". Osservazione: se il sistema non e' omogeneo allora {Ax=b} non e' un sottospazio vettoriale. Lez 8) 11/10/2017 3 ore: Definzione di insieme di generatori. Esempi ed esercizi. Teorema del passaggio a soprainsiemi (con dim): "se v1,...,v_n generano allora v_1,...,v_n,w_1,...,w_k generano" Teorema (con dim.) "dati v_1,...,v_n e w_i e' comb. lin. dei {v_i}, SE w_1,...,w_k generano ALLORA v_1,...,v_n,w_1,...,w_k generano" Teorema (con dim.) "dati v_1,...,v_n e w_i e' comb. lin. dei {v_i}, SE v_1,...,v_n,w_1,...,w_k generano ALLORA v_1,...,v_n,w_1,...,w_k generano" Esempi ed esercizi. Definizine di lineare dipendenza e indipendenza. Esempi ed esercizi. Teorema del passaggio a sottoinsiemei (con dim.) "se v_1,...,v_n,w_1,...,w_k sono lin. indip. allora v_1,...,v_n sono lin. indip." equivalentemente, "se v_1,...,v_n sono lin. dip. allora anche v_1,...,v_n,w_1,...,w_k sono lin. dip." Teorema (con dim.) "v_1,...,v_n sono lin. dip. se e solo se uno di essi si scrive come combinazione lineare degli altri" Lez 9) 16/10/2017 2 ore: Definizione di Base. Basi canoniche. Teorema (no dim) "Ogni spazio vettoriale ha una base". Teorema (no dim.) "Dato V, Due basi qualsiasi di V hanno sempre lo stesso numero di elementi". Definizione di dimensione di V come numero di elementi di una base. Dimensione di K^n, di K[x], di K_{<=n}[x], di M_mxn(K). Dimensione di C su R e su Q. Numero di elementi di K^n. Caso di K=Z/2Z. Metodo degli scarti successivi. Teorema (con dim) "Ogni insieme di generatori contiene una base"; Teorema (con dim) "Ogni insieme di vettori linearmente indipendenti si puo' completare a base". Teorema (con dim) "Se v1,...,v_k generano allora dim(V)<=k". Teorema (con dim) "Se v1,...,v_k sono lin indip. allora dim(V)>=k". Teorema (con dim) "Se dim(V)=n e v1,...,vn in V allora essi generano se e solo se sono linearmente indipendenti". Teorema (con dim) "Le colonne di una matrice A sono linearmente indipendenti se e solo se il sistema AX=0 ha come unica soluzione lo zero, generano se il sistema AX=b ha soluzione per ogni b. Se A e' quadrata queste due condizioni coincidono". Lez 10) 18/10/2017 3 ore: Teorema (con dim.) "v1,...,vn sono una base di V se e solo se ogni vettore v di V si esprime in modo unico come combinazione lineare di v1,...,vn" Definizione di coordinate di un vettore in una base data. Esempi di calcolo di coordinate in R^2, R[x] e spazi di matrici. Calcolo delle coordinate tramite risoluzione di sistemi lineari. Tre definizioni equivalenti (con dimostrazione dell'equivalenza) di sottopazio vettoriale generato da un insieme I. Notazione span(I). Esempi: vettori in K^n, coordinate per moti ellittici in R^3. Somma di sottospazi, somma diretta. Teorema (con dim) "V e' somma diretta di W1 e W2" se e solo se ogni v in V si esprime in modo unico come v=w1+w2 con w1 in W1 e w2 in W2". Esempio: 2 e' diverso da zero allora lo spazio delle matrici quadrate e' somma diretta delle simmetriche e delle antisimmetriche. Formula di Grasmmann (con dim.) "dim(W1+W2)=dim(W1)+dim(W2)-dim(dell'interesezione di W1 e W2)". Lez 11) 23/10/2017 2 ore: Richiami su Grassmann. Esercizi: Formula di Grassmann applicata a soluzioni di sistemi dipendenti da parametro. Calcolo della dimensione dello spazio delle matrici simmetriche e antisimmetriche. Definizione di applicazione lineare. Esempi e non esempi. Derivata, valutazione in un punto, trasposta, moltiplicazione tra matrici. Coordinate in base data v1,...,vn come applicazione lineare da V a K^n (dimostrazione della linearita'). Nucleo e immagine, definizione e dimostrazione che sono sottospazi vettoriali. Teorema (con dim.) "Sia f da V a W lineare. Allora f e' iniettiva se e solo se ker f={0} (ed f e' suriettiva se e solo se Imm(f)=W)". Lez 12) 25/10/2017 3 ore: Richiami su applicazioni lineari, ker e immagine. Definizione di Hom(V,W) e sua struttura lineare. Teorema (con dim.) "Composizione di applicazioni lineari e' lineare". Definizione "f in hom(V,W) e' invertibile se esiste g in hom(W,V) tale che gf=id_V e fg=id_W". Un'applicazione linerare invertibile si dice isomorfismo lineare. Teorema (con dim. lasciata per esercizio) "Se f in hom(V,W) e' iniettiva e suriettiva allora la sua inversa e' lineare". Esempi: le coordinate sono un isomorfismo tra V e K^n (ove n=dimV). Linearita' in R^2: un'applicazione e' lineare se e solo se manda parallelogrammi con vertice nell'origine in parallelogrammi con vertice nell'origine. Caso del coniugio complesso: e' R-lineare ma non C-lineare. Teorema (con dim) "f in hom(V,W); se v1,...,vn in V sono linearmente dipendenti allora anche f(v1),...,f(v_n) lo sono, se v1,...,vn generano V allora f(v1),...,f(vn) generano Imm(f)". Teorema (con dim.) "f in hom(V,W) iniettiva; se v1,...,vn in V sono linearmente indipendenti allora anche f(v1),...,f(v_n) lo sono. Teorema (con dim.) "f in hom(V,W) suriettiva; se v1,...,vn generano V allora f(v1),...,f(vn) generano W". Corollario (con dim.) "f in hom(V,W) isomorfismo; se v1,...,vn e' una base di V sono allora anche f(v1),...,f(v_n) e' una base di W." Corollario (con dim.) "Se V e W sono isomorfi allora dim(V)=dim(W)". Teorema (con dim.) "Se dim(V)=dim(W)=n allora V e W sono isomorfi ed entrambi sono isomorfi a K^n2. Teorema (con dim.) Formula delle dimensioni: "f in hom(V,W), alloa dim(V)=dim(ker f)+dim(Imm f)". Corollario (con dim.) "Se dim(V)>dim(W) non esistono f lineari iniettive da V in W, se dim(V) K^m e' lineare se e solo se esiste una matrice A in M_{m x n}(K) tale che f(X)=AX". Esempi espliciti di come si trova A. Matrice associata a f in hom(V,W) rispetto a basi fissate B_v di V e B_w di W. Definizione e uso per scrivere f in coordinate. Lez 13) 30/10/2017 2 ore: Matrice associata ad applicazione lineare. Come si usa. Esempi in R^2, matrice della derivata tra spazi di polinomi, matrice della trasposta nello spazio delle matrici 2 x 2. Rotazioni di R^2. Rotazioni di R^3 con asse di rotazione sugli assi coordinati. Matrice della derivata e della derivata seconda nello spazio di funzioni generato da sen(x) e cos(x). Teorema (con dim.) "La matrice associata alla composizione di applicazioni lineari e' il prodotto delle matrici". Matrice della funzione identita' con stessa base in partenza e in arrivo. Corollario (con dim.) "La matrice dell'inversa e' l'inversa della matrice". Cambio di base/coordinate. Matrice del cambio di coordinate. Cambio di base in partenza e in arrivo (Formula M^{-1}AN). Caso esplicito in K^n. Dati v1,...,vn base di K^n e w1,...,w_n vettori qualsiasi, matrice dell'unica applicazione lineare tale che f(vi)=wi, espressa in basi canoniche. Rotazioni di R^3 rispetto ad assi obliqui tramite il metodo: rotazione che porta l'asse di rotazione sull'asse X tramite una matrice A, rotazione attorno all'asse X tramite una matrice M, ripristino della posizione originaria dell'asse di rotazione tramite A^{-1}, la formula finale essendo A^{-1}MA. Lez 14) 06/11/2017 2 ore: Richiami ed esercizi su matrici associate. Esercizi sul cambio di basi. Matrice della riflessione di R^2 rispetto ad una retta generica (passante per l'origine). Definizione di Ker(A) e Imm(A) quando A e' una matrice. Definizione di rango come dimensione dell'immagine. Osservazione: l'immagine di A e' lo spazio generato dalle colonne di A. Teorema (con dim.) Se A e' una matrice m x n, M e' una matrice invertibile m x m e N una matrice invertibile n x n allora Rango(A) = Rango (MAN)". Teorema (dim. solo per il 30L) "Rango (A)= Rango(A^t)". In altre parole: il rango per righe e' uguale al rango per colonne. Corollario (con dim.) "Se A e' una matrice m x n allora il rango di A non eccede il piu' piccolo tra m ed n". Metodo di calcolo del rango tramite scarti successivi. Operazioni elementari su righe/colonne. Teorema (con dim) "Le operazioni elementari sulle righe/colonne non cambiano il rango di una matrice". Riduzione a scalini. Teorema (con dim.) "Il rango di una matrice ridotta a scala e' il numero delle righe non nulle". Teorema (con dim.) "Ogni matrice A si puo' ridurre a scala con operazioni elementari sulle righe, il rango di A e' uguale al rango di una sua qualsiasi riduzione a scala". Esempi di calcolo di rango. Legami tra operazioni elementari e risoluzioni di sistemi per sostituzione. Metodo di Gauss-Jordan per trovare l'inversa di una matrice. Lez 15) 08/11/2017 3 ore: Esercizi sul calcolo della dimensione di sottospazi di hom(V,W) determinati da condizioni lineari. Discussione sul rango: Se A e' una matrice m x n allora: R(A)=m se e solo se le colonne generano K^m se e solo se le righe sono lin. indip.; R(A)=n se e solo se le colonne sono lin. indip. se e solo se le righe generano K^n. In particolare se A e' una matrice quadrata n x n allora A e' invertibile se e solo se R(A)=n. Definizione di sottospazio affine di K^n come insieme delle soluzioni di un sistema AX=b. Giacitura di un sottospazio affine, dimensione di un sottospazio affine. Teorema (con dim) "Se W={AX=b} e X_0 e' un qualsiasi punto di W, allora ogni altro X in W si scrive come X_0+V con V nella giacitura di W". In altre parole W = X_0 + giac(W). Teorema (con dim.) (di Rouche' Capelli) "un sistema in n equazioni AX=b ha soluzione se e solo se R(A)=R(A|b). La dimensione di {AX=0} e' n-R(A)". Determinante. Aree e volumi orientati in R^2 e R^3. Determinante di matrici 1 x 1 e 2 x 2. Definizione di cofattore e sviluppo per riga/colonna. Esempi di calcolo del determinante. Proprieta' del determinante. Det(I)=1, det(A)=0 se e solo se A non e' invertibile. Multilinearita' e alternanza su righe/colonne; det(AB)=det(A)det(B), det(A^t)=det(A), det(A^{-1})=1/det(A). Determinante di matrici triangolari. Effetto sul determinante delle operazioni elementari sulle righe/colonne. Calcolo del determinante mediante riduzione a scala. Esercizio di calcolo di determinante per matrici dipendenti da parametro. Matrice dei cofattori. Teorema (con dim.) "(i-esima colonna di cof(A))^t b= determinante della matrice a cui si e' sostituita la i-esima colonna con b". Corollario (con dim.) "A^{-1}=cof(A)^T/det(A)". Regola di Cramer. Formula per l'inversa di una matrice 2 x 2. Lez 16) 15/11/2017 3 ore: Sottomatrici e teorema dei minori orlati (senza dim) "Se una matrice A ha un minore M non nullo di ordine k allor R(A) e' almeno k, se in oltre tutti gli orlati di M sono nulli allora R(A)=k". Teorema (con dim.) "Se una matrice A ha un minore M non nullo, allora le colonne individuate dal minore sono linearmente indipendenti, in particolare se R(A)=k e M ha ordine k allora le colonne individuate da M sono una base di Imm(A)". Equazioni paramentriche e cartesiane di sottospazi affini di K^n, forma generale e forme contratte. Passaggio da cartesiane a paramentriche tramite risoluzione del sistema AX=b per sostituzione. Passaggio da parametriche a cartesiane tramite i minori orlati oppure attraverso risoluzione del sistema dato dai parametri". Posizioni reciproche di sottospazi affini. W1 e W2 s.s.a. di K^n con dim(W1)<=dim(W2), allora l'iesima coordinata di un vettore v non e' altro che ". Processo di otrogonormalizzazione di Gram-Schmidt (con dimostrazione). Ortonormalizzazione della base canonica dei polinomi rispetto al prod scal standard. Discussione su come generalizzare GS in casi di forme bilineari simmetriche che non siano necessariamente dei prodotti scalari. Esempio in R^3. Esempio di uso di GS per scrivere la matrice di una rotazione di R^3 con asse generico. Teorema spettrale (con dim.) "Una matrice simmetrica reale ammette sempre una base ortonormale di autovettori". Lemma 1 (dim. non fatta in classe) "A ha almeno un autovettore", Lemma 2 "Se v e' autovettore di A allora l'ortogonale di v e' invariante" Lemma 2 "Autospazi di A relativi ad autovalori diversi sono ortogonali tra loro". Morale della favola: si fa GS sugli autospazi separatamente. Discussione su operatori autoaggiunti e generalizzazioni del teorema spettrale. Lez 24) 20/12/2017 3 ore: Teorema (con dim) "V=W somma diretta W ortogonale" proiezioni su sottospazi tramite uso di basi ortonormali. Distanze. Distanza indotta da prodotto scalare (con dim. della disuguaglianza triangolare). Metodi per calcolare la distanza tra un punto e un sottospazio affine, usando le parametriche di W o quelle di W ortogonale (cioe' le cartesiane di W). Distanza punto piano e punto retta in R^3. Distanza tra sottospazi affini in generale. Isometrie, definizione. Teorema (no dim) "un'isometria e' sempre affine". Caratterizzazione di isometrie lineari in termini matriciali: in una base ortonormale la matrice e' ortogonale. "Isometrie" dello spazio di Minkowsi e trasformazioni di Lorenz. Quadriche e coniche. Classificazione affine con le coniche tramite il completamento dei quadrati e in termini di segnatura e rango delle matrici associate.