
Will Hunting genio ribelle
(Good Will Hunting, USA 1997, 126')
Regia: Gus Van Sant
Attori principali: Matt Damon; Robin Williams; Ben Haffleck;
Minnie Driver; Stellan Skarsgard; Cole Hauser
RECENSIONI
- Ragazzo di un quartiere povero di Boston, con molti piccoli crimini alle spalle,
Will Hunting fa le pulizie al MIT (Massachusetts Institute of Tecnology) ed รจ un genio
matematico allo stadio brado. Se lo contendono due adulti colti, ex compagni di scuola:
l'uno vuol prendersi cura del suo cervello (e del futuro del proprio portafoglio),
l'altro del suo cuore. Con l'aiuto di una ragazza innamorata, vince il secondo. Ideato
e scritto da 2 dei suoi giovani interpreti, M. Damon e B. Haffleck, è un film
complesso nella sua apparente semplicità (paradossalmente a mezza strada tra
Belli e dannati e L'attimo fuggente) che tocca molti temi: l'isolamento; la ricerca di
un padre (e di un figlio) tra due persone simili e complementari; il diritto-dovere
di liberarsi di un'infanzia infelice; la difficoltà di vivere di un genio - o,
comunque, di un "diverso" - che non vuole farsi assorbire o stritolare dal sistema.
Oscar per l'attore non protagonista a R. Williams.
GENERE: Comm.
DURATA: 126
VISIONE CONSIGLIATA: T
CRITICA: 3
PUBBLICO: 4
Tratto, per gentile concessione dell'Editore, da "Il Morandini 2000 - Dizionario dei film"
di Laura, Luisa, Morando Morandini - © 1999 Zanichelli".
- Orfano dei quartieri bassi di Boston, Will Hunting (Damon) pulisce i corridoi del Massachusetts
Institute of Technology ma è un genio della matematica; se ne accorge il professor Lambeau
(Skarsgard), che lo manda in cura da un amico psicanalista (Williams): ma il ragazzo vuole
consacrarsi alla scienza o seguire le ragioni del cuore? Una favola romantica che aggiorna i miti
dell'american way of life, sceneggiata da Matt Damon e Ben Affleck (che interpreta uno degli
amici di Will), in cui lo sguado del regista - imposto alla produzione da Williams - si vede soprattutto
negli esterni di South Boston, negli incontri tra amici operai, nel loro girovagare senza meta,
nonchè nella capacità di frenare l'imbarazzante esuberanza dello stesso Williams.
Il resto è grande (ma standardizzato) prodotto hollywoodiano, compreso il finale di (momentanea?)
ribellione. Oscar per la sceneggiatura e l'attore non prottagonista (Williams).
Tratto, per gentile concessione dell'Editore, da "Il Mereghetti Dizionario dei Film 2000", di Paolo Mereghetti,
Baldini e Castoldi, Milano 1999.
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