R.S.D.D.M.

GRUPPO di RICERCA e SPERIMENTAZIONE in DIDATTICA e DIVULGAZIONE  della MATEMATICA


La storia del RSDDM di Bologna


attività

Un gruppo senza nome ufficiale avente le finalità descritte nell’acronimo RSDDM si è formato a Bologna nei primi anni ’70, dapprincipio attorno alla società Mathesis; le sue caratteristiche iniziali possono essere così descritte:

  • effettuare ricerche in didattica della matematica
  • trovare il modo di trasformare i risultati di tali ricerche in materiali ed idee spendibili in aula
  • cercare le domande di ricerca nei problemi didattici proposti dagli insegnanti
  • avere una presenza massiccia nelle aule a contatto diretto con gli studenti
  • usare il più possibile la storia della matematica nelle pratiche di insegnamento
  • puntare molto sulla divulgazione della matematica allo scopo di modificare gli atteggiamenti che verso di essa hanno spesso giovani e persone adulte
  • partecipare il più possibile a convegni, seminari e congressi nazionali ed internazionali, facendo in modo di poter esprimere il proprio parere
  • occuparsi di tutti i livelli scolastici, dalla scuola dell’infanzia all’università, fino anche ai livelli post universitari.

Allo scopo di fare ricerca didattica, si diede subito molto impulso alla metodologia della ricerca-azione, dunque coinvolgendo in prima linea, come ricercatori attivi, gli insegnanti; perciò, dell’RSDDM fecero parte subito non solo docenti universitari, ma insegnanti di ogni ordine scolastico (a quel tempo si delineò in Italia la figura dell’insegnante-ricercatore).

Si accettarono molti corsi di formazione per insegnanti in servizio, si accettò la direzione di collane, libri, quaderni, riviste, anche aventi come scopo la diffusione delle idee derivanti dalla ricerca e non solo la ricerca.

Negli anni ’70 la ricerca fondamentalmente diffusa in Italia riguardava tecniche di insegnamento, realizzazione di progetti (il nostro Progetto MaSE, edito da Angeli, Milano, 12 volumi, fu, all’epoca, il più diffuso in Italia ed è oggi ricordato anche in Enciclopedie pedagogiche).

Ogni anno l’intero Gruppo teneva varie riunioni di studio e ricerca, ma principalmente una, della durata di 2-3 giorni, nella quale si dibattevano questioni teoriche e punti di vista diversi.

 

La formalizzazione del Gruppo e la sua denominazione avvenne nei primi anni ’80 quando ai Nuclei di Ricerca Didattica vennero affidati compiti specifici a livello nazionali e forniti aiuti per il finanziamento della ricerca (all’inizio da parte del CNR, poi del Ministero della Ricerca).

Fu così che, all’interno del Gruppo, si operò la distinzione tra i membri dell’RSDDM, insegnanti e persone interessate alla sperimentazione ed alla divulgazione, e quelli, al suo interno, del NRD.

Si decise che i membri dell’RSDDM potevano passare al NRD solo se compivano con almeno due delle seguenti caratteristiche:

  • essere insegnanti universitari con responsabilità di corsi che hanno a che fare con la didattica della matematica e/o materie strettamente affini

  • avere all’attivo numerose pubblicazioni di ricerca in didattica della matematica, pubblicate su riviste nazionali o internazionali regolarmente recensite su Zentralblatt für Mathematik Didaktik, e almeno una nell’ultimo anno

  • star frequentando un dottorato di ricerca in didattica della matematica o averlo ottenuto e proseguire nella pratica di ricerca

  • avere responsabilità di conduzione di gruppi di ricerca in didattica della matematica.

 Tutte le precedenti scelte valgono tuttora.

 

 Ma la ricerca degli anni ’80 prese una direzione diversa e, accantonata la Didattica A (come ars docendi), dunque impegnata sul fronte dell’insegnamento, del come e cosa insegnare, si orientò decisamente verso quella che denominammo Didattica B (intesa come epistemologia dell’apprendimento). Fu così che il NRD decise di abbandonare la strada A per dedicarsi alle problematiche dell’apprendimento della matematica sempre a tutti i livelli scolastici, non disdegnando i problemi oggettivi di difficoltà nell’apprendimento della matematica. (Fu per questo che fece nascere e sostenne a lungo il Grimed, Gruppo di Ricerca su Matematica e Difficoltà).

A questo punto si aggiunse un serio, motivato interesse verso la ricerca e la pratica della formazione in servizio degli insegnanti e di quella iniziale:

  • corsi di laurea per la formazione degli insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria

  • corsi di specializzazione SSIS per la formazione degli insegnanti di scuola secondaria.

Molti dei membri dell’RSDDM di Bologna sono titolari di corsi di questo tipo, in varie università italiane straniere e presso altri centri analoghi; altri sono supervisori tecnici sempre in questi corsi universitari.

 

 Nell’àmbito del RSDDM si organizzano convegni assai noti in campo nazionale ed internazionale, soprattutto destinati alla diffusione dei risultati di ricerca. Informazioni su questi e su corsi di formazione sono rintracciabili altrove nel sito.

 
   
   
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