LE PIANTE E L’UOMO
Responsabile: Prof Stefano Del Duca, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali – Bologna (BiGeA) – Bologna
Obbiettivi: L’obiettivo di questo percorso formativo è quello di introdurre alcune tecniche fondamentali per la ricerca, ma allo stesso tempo sottolineare come lo studio delle piante sia di profondo interesse per l’ uomo. Le piante saranno quindi analizzate come importante fonte di potenti antiossidanti alimentari, in altre parole molecole in grado di prevenire o diminuire i radicali liberi dell’ossigeno, noti per essere responsabili di gran parte delle malattie degenerative, quali l’invecchiamento. La seconda parte del percorso formativo vuole invece mostrare come le piante, e in particolar modo il polline, possa essere fonte di allergeni, in grado di scaturire una risposta immunitaria in pazienti sensibili.
Saranno quindi evidenziati sia aspetti positivi sia negativi della relazione piante-uomo.
Descrizione attività: Sarà analizzato il potere antiossidante di diverse bevande di uso comune, quali decotti, tisane e caffè. Sarà inoltre comparato il potere antiossidante di succhi di frutta commerciali e ottenuti freschi. Per tale obiettivo, sarà utilizzato il saggio dell’ABTS. Questo saggio valuta il potere riducente degli antiossidanti sulla base della loro capacità di ridurre il catione radicalico colorato ABTS•+, con conseguente perdita di colore; l’attività antiossidante è determinata misurando allo spettrofotometro il decremento di assorbanza alla lunghezza d’onda di 734 nm dopo un tempo fisso di incubazione della soluzione del catione radicalico con il campione da analizzare. Saranno quindi comparati diversi campioni e, mediante una retta di riferimento, sarà possibile ottenere un valore quantitativo del potere antiossidante delle bevande.
La seconda parte dell’esperienza si avvale della tecnica del Dot-Blotting per il riconoscimento antigene-anticorpo. Il Dot-Blotting è una tecnica di grande utilità e permette di determinare la presenza di uno specifico antigene (nel nostro caso una specifica proteina) in un campione eterogeneo. La tecnica è inoltre alla base di un’altra tecnica di ampio utilizzo, il Western Blotting. Dal punto di vista sperimentale, saranno immobilizzate proteine derivanti da diversi estratti su un supporto di nitrocellulosa, quindi incubate con del siero derivante da coniglio immunizzato con il pan-allergene Bet v 2, per vedere se vi è o meno riconoscimento anticorpale del campione.
Luogo: Laboratorio Didattico di via Belmeloro 8, Dip.to BiGeA
Periodo: dal 15 Febbraio al 15 Marzo, 2018
Capienza massima: 50 (25 + 25) Ciascun gruppo di 25 studenti seguirà 12 ore di corso suddivise in tre turni di 4 ore
Modalità di verifica dell'apprendimento
Test multi-risposta