Seminario del 2020

2020
15 gennaio
Una città etrusca dipendeva da un sito esterno con una buona visione sulla città detto auguraculum (A). Nell’auguraculum l’augure dirigeva l’augurazione della città. La diagonale principale della città era fissata da un raggio di sole all’alba o al tramonto di un giorno dell’anno (Natale della città). Su questa diagonale si fissava un punto U (umbilicum=centro del mondo) a distanza R dall’auguraculum. In U si faceva l’inaugurazione della città e si tracciava la diagonale secondaria lungo un raggio di sole al tramonto dello stesso giorno o all’alba di quello successivo. Si fissava il raggio del pomerio, un cerchio di centro U che circondava l’urbe identificata con l’orbe dell’universo. Le intersezioni delle diagonali con il pomerio fissavano i quattro vertici di un quadrilatero che si dimostra essere un rettangolo per simmetria rispetto alle bisettrici degli angoli tra le diagonali. Le stesse bisettrici formano la croce sacrale che indica le strade principali: decumano massimo e cardio maximus. Le bisettrici si trovano tramite le semicorde: i semilati del rettangolo. L’asse dell’universo (Cardine) proveniente dal polo Nord celeste penetrava nel punto U della Terra e ne usciva nel punto S, estremo Sud del pomerio. La proiezione del Cardine sommerso sul piano della città era la parte meridionale del cardine. Si considerano due proiezioni del Cardine sulla verticale in U e in S, rappresentate da una coppia di colonne cosmiche. Le colonne cosmiche sono intese come sostegni del Cielo sulla Terra, o viceversa. A causa del diverso moto di rotazione del Cielo e della Terra queste colonne, intese come plastiche, appaiono a torciglione. Per gli Etruschi erano piuttosto dei perni rigidi detti cardini. A volte erano un sistema articolato di infiniti perni inseriti tra i primi vicini. Ovviamente questo sistema era totalmente instabile. Secondo gli Indiani attorno ad un perno si avvolgeva una corda che veniva tirata agli estremi in una specie di tiro alla fune che faceva girare il perno stesso. Vincenzo Grecchi: Bologna: il mistero delle quattro croci e il rito etrusco (Acacne Editrice, Bologna 2019)

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