Matematica e Teatro
lunedì 25 ottobre - h 21.00 - Teatro Antoniano
Galois
PRESENTAZIONE
Évariste Galois morì a Parigi il 31 maggio 1832, in seguito alle ferite riportate in duello. Non aveva che vent'anni, era nato il 25 ottobre 1811. Perché quella fine così assurda? Ancora oggi, non si conosce esattamente il motivo del duello, né l'identità dell'altro duellante. Forse la provocazione da parte di un avversario politico, legato ai movimenti radicali, forse una questione amorosa. Forse a ucciderlo fu davvero un amico fraterno, come Luca Viganò ha scelto di raccontare nel testo teatrale "Galois", andato in scena nel maggio del 2002 al Teatro Stabile di Genova per la regia di Marco Sciaccaluga.
Quello che vedremo stasera è una lettura scenica drammatizzata a cura del Teatro Stabile di Genova tratta dal testo originale di Luca Viganò e interpretata da tre degli attori che parteciparono alla messa in scena del 2002.
Si dice che, certo di andare incontro alla morte, Galois passasse la notte precedente il duello a scrivere una lunga lettera-testamento e a riordinare freneticamente i suoi manoscritti matematici, aggiungendo a margine di uno dei suoi teoremi una frase che è passata alla leggenda: "C'è qualcosa da completare in questa dimostrazione. Non ne ho il tempo." ("Il y a quelque chose à compléter dans cette démonstration. Je n'ai pas le tems."). Anche se recenti ricerche hanno parzialmente corretto la leggenda di quell'ultima notte, ci vollero decenni prima che si comprendesse appieno la portata dei risultati di Galois, che fanno di lui uno dei padri della matematica moderna.
Il testo di Viganò porta in primo piano la tragedia di un uomo, un ragazzo, che a vent'anni ha già vissuto tre vite: quella del matematico, quella del rivoluzionario, quella dell'innamorato e che sente di aver fallito in ognuna di loro.
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